INVORIO- 18-02-2017- Dopo le elezioni comunali del giugno 2016, i consiglieri di maggioranza si sono trovati ad affrontare un problema da togliere il sonno: dare seguito a una lettera della Regione Piemonte arrivata nel mese di maggio 2016 con la quale si chiedeva la restituzione di 1.270.000 Euro, somma erogata per la realizzazione del P.I.P. (zona industriale). Cosa fare? Della questione non vi era memoria certa, si doveva verificare il come ed il perché del debito. A questo punto, su incarico del sindaco, la consigliera Cristiana Colombo e il vicesindaco Flavio Pelizzoni hanno sfogliato uno per uno tutti i documenti che sono riusciti a trovare negli uffici comunali alla ricerca di informazioni utili. Negli anni ottanta la Regione Piemonte promulgava una legge con lo scopo di indurre le varie Amministrazioni comunali a realizzare zone industriali per stimolare la crescita del paese. Questa legge prevedeva la possibilità di chiedere finanziamenti per l'acquisto delle aree da destinare a quello scopo e per la realizzazione delle infrastrutture. Occasione subito colta anche dall’allora Amministrazione di Invorio presentando il proprio progetto a chi di dovere. La legge n.9 del 1980 articolo 5 prevedeva anche la possibilità di dare, d'intesa con gli enti interessati (nel nostro caso il Comune di Invorio), i contributi direttamente alle società d'intervento. Questa scelta fu perseguita nel 1994 dagli amministratori allora operanti in Comune attraverso una convenzione stipulata con una Società, la SAIA, che contava tra i suoi soci la Regione stessa e la finanziaria della Regione. Quale migliore garanzia della bontà della scelta? La convenzione prevedeva la gestione di tutto quanto riguardasse la realizzazione della zona industriale: dalla richiesta diretta dei contributi alla vendita dei lotti alla restituzione del prestito alla Regione. Nel 2001 la convenzione fu espressamente accettata dalla Regione, dopo una modifica effettuata su richiesta della stessa. Prima di restituire i soldi e liquidare i proprietari dei terreni, pur avendo venduto le aree industriali, la società di intervento entra in crisi e viene ammessa al concordato preventivo con tutto ciò che ne consegue. Il Comune di Invorio deve provvedere a ristorare i proprietari dei terreni (circa 700 mila euro), e riesce ad insinuarsi come creditore privilegiato nel concordato (operazione grazie alla quale anche la Regione può chiedere un parziale rimborso). Attraverso il vaglio attento dei documenti trovati, l'Amministrazione Del Conte ha dimostrato che tutte le somme necessarie alla realizzazione delle opere sono passate dalle casse della Regione a quelle di SAIA senza mai transitare per quelle del Comune di Invorio: grazie a questa tesi, si è ottenuto dalla Regione Piemonte l’ottimo risultato di cancellare il debito del 77%, ovvero di 973 mila euro. Così con questo intervento efficace della Giunta, oggi la Regione può vantare nei confronti del Comune di Invorio solo la parte di finanziamento riguardante l'acquisto dei terreni, pari a 297 mila euro, proponendo un rientro in trent'anni. Si proverà a richiedere alla Regione una ulteriore riduzione della somma dovuta.
Andrea Paleari