NOVARA-VCO-14-06-2017- “La riforma del mercato interno del riso è un altro risultato importante ottenuto dopo la mobilitazione dei risicoltori di Coldiretti e costituisce un passo avanti importante nel percorso che punta a superare una crisi che ristagna da troppo tempo sul settore”. Lo dicono Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara-Vco, e Paolo Dellarole, delegato regionale al settore riso, nel commentare l’approvazione di un decreto che contempla la riorganizzazione e semplificazione della normativa relativa alla commercializzazione del riso e il suo adeguamento anche alla normativa europea; la salvaguardia delle varietà di riso italiane; il miglioramento genetico di nuove qualità e la valorizzazione della produzione risicola attraverso l'istituzione di un registro nazionale delle denominazioni dei risi tenuto dall'Ente risi.
“I risicoltori stanno pagando a caro prezzo i riflessi di uno scenario che ha portato al crollo dei prezzi sotto i costi di produzione su varietà per il consumo interno come Arborio e Carnaroli per effetto degli squilibri di mercato legati all'importazioni a dazio zero” commenta Coldiretti.
"Allo stato dei fatti - riferisce Coldiretti - è ancora possibile spacciare il riso straniero per italiano a causa della mancanza di un adeguato sistema di etichettatura, il cui iter è ora in itinere dopo la mobilitazione dei risicoltori di Coldiretti. Secondo la consultazione on line promossa dal Ministero delle politiche agricole, ben l’81,5% degli italiani vuole conoscere in etichetta l’origine del riso che acquista ed occorre quindi accelerare la procedura avviata per l’introduzione in Italia dell’obbligo di indicazione della materia prima per il riso".