NOVARA -21-09-2017- Il dieci per cento
dei pazienti con mesotelioma maligno della pleura è portatore di fattori di rischio genetici ereditati: è quanto evidenziato da uno studio in materia pubblicato recentemente sulla rivista scientifica Cancer Letters , che ha coinvolto docenti e ricercatori dell'Università del Piemonte Orientale e di altri enti di ricerca. I 93 pazienti oggetti di studio (di Casale Monferrato) erano stati esposti in passato a fibre di amianto: i casi con i fattori di rischio (cioè mutazioni ereditate), tuttavia, avevano avuto una esposizione inferiore. "La presenza di questi fattori – spiega la docente Irma Dianzani, professore ordinario di Patologia generale presso il Dipartimento di Scienze della Salute dell’UPO – potrebbe prevedere una risposta clinica del mesotelioma a un certo tipo di farmaci, per analogia con quanto riportato per altri tumori. Il nostro studio, pertanto, approfondisce i meccanismi di cancerogenesi delle fibre di amianto e pone le basi per una medicina di precisione anche per il mesotelioma pleurico".Lo studio è stato ideato e condotto da un gruppo di ricercatori della Scuola di Medicina dell'Università del Piemonte Orientale (Irma Dianzani, Corrado Magnani, Caterina Casadio, Renzo Boldorini, Marta Betti, Daniela Ferrante, Anna Aspesi, Marika Sculco) in collaborazione con ricercatori dell’Università di Torino (Giuseppe Matullo, Elisabetta Casalone, Luisella Righi), il CPO Piemonte (Centro di riferimento per l’epidemiologia e la Prevenzione Oncologica, Dario Mirabelli), e medici degli Ospedali di Alessandria e Casale Monferrato. Il gruppo di ricercatori include Marika Sculco, vincitrice di una borsa Bando dei Talenti per giovani ricercatori 2016, parzialmente cofinanziata dal CUSA (Centro Universitario per gli Studi sull’Amianto dell’UPO). Come noto, il mesotelioma maligno della pleura (MMP) è un tumore raro e aggressivo causato da un unico e ben noto agente cancerogeno: l’amianto. Solo il 10-17% dei soggetti esposti ad alti livelli, lo sviluppa. (N.C)