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matteo della bordella

CAMERI - 11-04-2024 -- A Matteo Della Bordella la montagna ha dato e tolto tanto: l’ha consacrato quale uno dei più geniali alpinisti della nuova generazione, ma gli ha anche portato via il padre Fabio, insegnante e istruttore del Cai. Eppure, Matteo ha continuato ad approcciare ogni vetta a viso aperto, con spirito leale e grande rispetto per la natura, lontano da ogni retorica di conquista. Perché l’arrampicata è più di uno sport: è un’inflessibile maestra di vita. Questo giovane talento racconta come l’alpinismo gli abbia cambiato la vita, rendendolo l’uomo che è diventato: lo farà a Cameri sabato 13 aprile 2024 alle ore 21 presso il Centro Sportvo Sportcube - Forus Italia,  incontrando il pubblico e presentando il suo libro “La via meno battuta. Tutto quello che mi ha insegnato la montagna” (Rizzoli), con proiezione di video e immagini delle sue ulCme imprese. L’evento, a ingresso libero, è organizzato da CAI Cameri in collaborazione con il Comune di Cameri e Biblioteca civica. Per informazioni: e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Matteo Della Bordella, classe 1984, è una delle nuove stelle dell’alpinismo italiano e internazionale. Presidente dei Ragni della Grigne-a (CAI di Lecco, il più presCgioso gruppo alpinistico italiano), ha aperto diverse vie ritenute impossibili e o-enuto svariaC riconoscimento, compreso il Grignetta d’Oro 2015 come miglior alpinista italiano. Film sulle sue imprese sono state presentate al Banff Mountain Film Festival, al Trento Film FesCval e al Cervino Cine Mountain, e con Versante Sud ha pubblicato tre guide d’arrampicata.


In “La via meno battuta” Della Bordella ripercorre le sfide affrontate in parete (dalle prime scalate con il padre, appena dodicenne, alle eccezionali imprese by fair means, ovvero senza mezzi arCficiali) che gli hanno regalato enormi soddisfazioni e imparCto severe lezioni. Un percorso fa-o di successi, di premi, della stima di maestri del calibro di Reinhold Messner, ma anche di cadute, sconfi-e e passaggi dolorosi. Esperienze che l’hanno fa-o crescere, in tue i sensi: l’hanno reso capace di affrontare i propri limitt lottare con quelle paure che si agitano nel profondo di ciascuno di noi.Immerso in una cornice di paesaggi mozzafiato (dalle Alpi alla Patagonia, dalla Groenlandia al Pakistan) il suo racconto va ben oltre la cronaca sportiva: ci mostra come scalare significhi innanzitu-o scoprire se stessi, inventare e inventarsi costantemente, imparare l’arte della perseveranza, dell’accettazione e della rinuncia. E ci ricorda quanto sia importante, in montagna come nella vita, avere il coraggio di ammettere un errore o di percorrere la via meno battuta.


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