NOVARESE - 12-11-2024 --Tornano nella settimana dal 18 al 23 novembre le “Giornate FAI per le Scuole”, manifestazione interamente dedicata alle scuole che da tredici anni il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS organizza in tutta Italia su modello delle Giornate FAI di Primavera e d’Autunno. Protagonisti dell’evento saranno gli Apprendisti Ciceroni, studenti appositamente formati dai volontari del FAI in collaborazione con i docenti, che accompagneranno altri studenti in visita nei Beni e nei luoghi da loro selezionati e aperti grazie al FAI, vivendo un coinvolgimento diretto nella valorizzazione del proprio territorio come parte attiva della comunità, e assurgendo a esempio per molti giovani in uno scambio educativo tra pari.
Le Delegazioni di migliaia di volontari della Fondazione, diffusi e attivi in tutte le regioni, apriranno infatti oltre duecento luoghi speciali che saranno visitati da studenti iscritti al FAI con la propria classe. Le classi “Amiche FAI” saranno accolte da migliaia di ragazzi e condotte alla scoperta di chiese, palazzi, parchi e giardini storici, monumenti e istituzioni del loro territorio, che ne racconteranno la storia, ne sveleranno i capolavori e i particolari curiosi, proponendo ai loro pari un’esperienza memorabile, che li motiverà a farsi cittadini più consapevoli e attivi, primi difensori e promotori del patrimonio culturale dell’Italia.
Le Giornate FAI per le Scuole si confermano un’esperienza formativa di grande efficacia e soddisfazione per tutti: un progetto che trasforma, ispira per il futuro, rende protagonisti e diffonde passione per la conoscenza, da cui scaturisce il desiderio di proteggere quel patrimonio per sempre e per tutti, come è descritto nella missione del FAI.
La tredicesima edizione delle Giornate FAI per le Scuole si svolge con il Patrocinio della Commissione europea, del Ministero della Cultura, di Regione Piemonte, di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane.
In occasione delle Giornate FAI per le scuole verrà infatti lanciata una nuova edizione del contest online #LATUAIDEAGREEN: gli studenti potranno scegliere l’opera di street art che ritengono più significativa per riflettere sul tema della scarsità idrica e potranno vincere un kit per lo sport e il tempo libero.
Nel Novarese, i luogji interessati saranno: a Novara la Basilica di San gaudenzio e a Galliate il Museo Capittini.
NOVARA
Basilica di San Gaudenzio
Un primo tempio dedicato a San Gaudenzio esisteva fin dall'841 al principio dell'attuale viale XX Settembre; l'edificio fu in seguito ricostruito e nuovamente consacrato nel 1298. Nel 1535, alla morte di Francesco II Sforza, il Ducato di Milano venne occupato dagli spagnoli dell'imperatore Carlo V. Novara divenne così città di frontiera e l'imperatore decise di trasformarla in una piazzaforte. Vennero allora smantellati tutti i borghi esterni alle mura. Scomparve l'antica basilica di San Gaudenzio che sorgeva fuori dalla cinta difensiva della città e il corpo del patrono fu portato nella chiesa di San Vincenzo e riposto in una grande corona di sasso di epoca romana. I Novaresi hanno da secoli usato un termine prettamente locale per indicare il luogo della venerazione e devozione per il santo patrono: scurolo. La parola è di derivazione dialettale lombardo-piemontese e serve per designare gli apparati dove venivano conservati i corpi dei santi, vale a dire le cripte poste al di sotto degli altari. Uno scurolo quindi non sarebbe altro che è una cripta posta al di sopra della quota del pavimento con qualche vantaggio scenografico in più. Si trovano due scale di accesso ai lati, utili per regolare il flusso dei devoti, ma anche spettacolari nell'impianto spaziale perché permettono di introdurre elementi di raccordo solenni come nei palazzi e nelle ville. La soluzione in alzato garantisce una visibilità maggiore della custodia del santo lasciando inalterato lo spazio della liturgia nella chiesa. Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’ITC Istituto Immacolata di Novara
GALLIATE (NO)
Mulino Capittini
Il Mulino Capittini sorge nelle vicinanze del Comune di Galliate all'interno della campagna che circonda il paese. La sua collocazione è dovuta alla presenza del Diramatore Vogevano, le cui acque sono state fondamentali per il funzionamento del mulino stesso. Oggi il Mulino è costituito dal Museo, la parte più antica di tutto il complesso, diviso in locali per la produzione e locali di vita quotidiana, e dalla parte di azienda più moderna nella quale oggi si lavora il riso derivante dalle coltivazioni. In origine si trovava all'interno del Parco del Ticino, poi a seguito della costruzione di quello che oggi è il Diramatore Vigevano e quindi alla presenza dell'acqua, fu costruito in località Montereggio. La Riseria Capittini è stata fondata nel 1881 da Giuseppe Capittini. Inizialmente l'attività era solo molitoria, trattandosi cioè di trasformare per conto terzi i cereali grazie a tre mole a palmenti (sasso) e di produrre olio di semi da distribuire nel circondario. Durante la Seconda Guerra Mondiale i fratelli Pietro, Valentino e Livio Capittini avviarono anche l'attività di pilatura del riso. Nel corso degli anni, con l'aumento della richiesta di riso, la tecnica si è sempre più affinata, consentendo alla Riseria Capittini di ottenere un riso di qualità molto apprezzato. La Riseria è oggi un luogo destinato totalmente alla lavorazione del riso, grazie ai sofisticati e moderni macchinari utilizzati. Una prima parte dell'azienda è però destinata a Museo: in una prima sala si possono vedere le vecchie macine originali del 1881 e tutti gli attrezzi utilizzati per la produzione di farine. Gli ambienti superiori, egregiamente allestiti, rievocano la difficile vita contadina grazie al racconto degli oggetti antichi raccolti dalla famiglia Capittini, non solo destinati alla vita quotidiana ma anche ai passatempi. Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’Istituto Comprensivo italo Calvino di Galliate (NO).